Pinocchio

Mostra 2008

Testo di Rosa Cuccurullo

Pinocchio siamo noi.

Quante volte rispondiamo sprovveduti alle cose della vita?
Quante volte rincorriamo storie sbagliate perché i desideri ci portano lontano?
Quante volte ci perdiamo in fantasie e sogni irrealizzabili?

Siamo adulti bambini che cercano una strada, che seguono un filo. Talvolta ci perdiamo, cerchiamo ragioni sensate per le nostre azioni, vaghiamo lontano ma giriamo in tondo finché non ci troviamo: è la scoperta di noi stessi.
E allora l’asino grigio, dal muso rosa e la maglia verdolina, ci ricorda che corriamo il rischio di retrocedere se ci ostiniamo ad impedire alle cose che non vanno di scivolare via.
Geppetto guarda alla finestra, fa freddo e indossa un maglioncino verde e una sciarpa rosa. Si sta chiedendo: “Verso cosa sto andando? Ho fatto bene sino ad ora?”.
Mangiafuoco, con un ciuffo di capelli sul capo pelato e una lunga barba che arriva sul gilè a strisce colorate, si perde per la sua avidità in questo mondo che gira come un circo, all’apparenza allegro, ma che nasconde tanta mestizia.
Pinocchio, adolescente dagli occhi verdi e il volto sbiadito, indossa un cappello azzurro a stelle blu e una maglia a righe colorate, ed è lì, che non si fa domande e, senza scegliere, combina guai.
Pinocchio, con un lungo naso, il cappello verde e un grosso colletto sulla maglia blu, ancora non sa cosa sarà…
Pinocchio, disteso sul letto tra i cuscini di merletto e il pigiamino a fiori viola, il naso lungo fiorito di fresche foglie verdi, si apre alla vita che verrà.
Uccello fantastico appollaiato su un ramo, lontano una casetta tra i prati della campagna.
Pinocchio e, sul lungo naso di legno, il grillo parlante che lo avverte, ma si sa che i consigli spesso sono vani…
Pinocchio diventa bambino, cerca le sue radici: proviene da un albero di pino come tanti altri, eppure si sente speciale e diverso.
Ricorda il cavallino rosa con la criniera azzurra di quando era spensierato, la palla morbida e colorata, la scatola a molle con il pupo che usciva a sorpresa…
I burattini, Pulcinella e Arlecchino, il teatrino delle marionette: nelle mani di chi tenta di perseguire i propri interessi siamo destinati a finire su strade convenzionali.
Poi ricorda i sogni, le avventure, il mare e i suoi pericoli, le sorprese che la vita può riservare, talvolta dall’aspetto mostruoso e raccapricciante come quello di una balena.
Pensa all’incontro con i vari gatti e le varie volpi trovate lungo il suo cammino ad insidiare i sogni e i desideri.
E la fata turchina e il cavallo rosa alato? Esistono? Per davvero? Ebbene, devo gridarlo a piena voce: essi sono presenti in ognuno di noi e non rappresentano altro che la possibilità di scegliere la strada da seguire, con un unico, imprescindibile, obiettivo: quello di realizzare la traccia di vita che ci è stata data, sapendo che, in fondo, “la vita non è piacere, è amore”.