Untitled

Mostra 2019

Testo di Gaetano Romano

Rosa Cuccurullo, per la mostra UNTITLED alla Pagea Arte di Angri, 2019, diretta da Elio Alfano, si affida al nitore del bianco della carta che accoglie il nero dei suoi disegni di bulbi, che si sollevano con forza dall’immobilità a cui sono costretti; declinano movimenti impercettibili, e azzardano raffinati e guardinghi nuova vita mentre osservano loro stessi nel vaso dove sono raccolti.

E’ un percorso visivo icastico e ben delineato quello della Cuccurullo, attiva anche nella scultura, che qui coniuga sapientemente disegno e materia, idea e realizzazione, lungo un asse che partendo dal bulbo modellato arriva a declinarne un campionario in dialogo di forme e posizioni, di matrice  concettuale che sfida la consuetudine dell’immobilità e del silenzio, per aprire verso una sorta di confronto, per conoscerne l’immagine recondita e gli altri epicentri, sperimentarla e indagarla e in un certo senso partecipare alla genesi e alla vita delle opere.

Perché l’artista, scriveva Merleau-Ponty – L’occhio e lo spirito – [ È l’unico ad aver diritto di guardare tutte le cose senza alcun obbligo di valutarle; è come se ci fosse nell’attività del pittore un’urgenza che supera tutte le altre. Egli è la forte o debole nella vita, ma sovrano incontestato nella sua ruminazione del mondo, senz’altra tecnica tranne quella che i suoi occhi e le sue mani conquistano a forza di vedere, a forza di dipingere ].

Valga per lei, allora, per il suo spirito libero, votato agli attraversamenti inusuali, quanto annotava in riferimento all’ispirazione e alla creatività poetica, cosa non troppo distante dallo spirito delle arti visive, il poeta A. Zanzotto che parlava di “ispirazione nativa, non sublime, bene ambientale, che esiste allo stato libero, come un gas, una ferita perenne“.

Fiori – Video mostra